MONTECRESTESE – 11-6-2025 -- Si è concluso con un evento carico di emozione e poesia il progetto “Qualcosa in Comune – raccontare ad arte il territorio”, un’esperienza educativa gratuita che ha coinvolto i bambini delle scuole dell’Infanzia, Primaria e alcuni ragazzi della Secondaria di Primo Grado di Preglia. L’iniziativa, finanziata dalla Fondazione Canova grazie a un bando della Fondazione Cariplo, ha trasformato il comune di Montecrestese in un laboratorio a cielo aperto dove arte, natura e comunità si sono intrecciati in modo armonioso.
Ideato e guidato da un team di esperti in ambito artistico e pedagogico – tra cui l’autrice e regista Anna Fascendini – il progetto ha portato i bambini a riscoprire il proprio territorio con occhi nuovi. La natura è diventata scena, musa e maestra: i piccoli partecipanti hanno esplorato i boschi, dipinto magliette con tinture naturali, realizzato collane simboliche e dato vita a rappresentazioni teatrali immerse nel verde.
“Trasmettere l’amore per la propria terra ai bambini è un grande progetto”, affermano gli organizzatori, e l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. I bambini, grazie a un approccio esperienziale e inclusivo, hanno sviluppato nuove capacità espressive, sociali e creative, imparando a guardare il mondo con meraviglia, rispetto e consapevolezza.
Il culmine del percorso si è tenuto il 31 maggio, quando genitori e familiari sono stati invitati a vivere un’esperienza immersiva nel bosco, nel pieno rispetto della natura e dei tempi dei bambini. In silenzio e senza dispositivi elettronici, gli adulti hanno seguito un itinerario animato dalle performance dei piccoli, che si sono trasformati nel “piccolo popolo” ossolano. Il momento centrale è stato il risveglio del mitico Basilisco, simbolicamente “cuorato” dai bambini stessi.
Durante il cammino, i giovani attori sono emersi dal fogliame per condividere brevi rappresentazioni teatrali, nate dalla loro fantasia e dal lavoro collettivo. La narrazione si è intrecciata con musica, canto, ritmo e giochi di espressività, in un dialogo continuo tra emozioni, movimento e parola.
Fondamentale è stato il ruolo degli adulti coinvolti: professionisti dell’arte e dell’educazione che hanno saputo trasmettere ai bambini non solo competenze, ma anche passione e senso di comunità. Il progetto ha puntato sulla libertà, sul gioco e sull’uguaglianza, valorizzando ogni partecipante per ciò che è, senza gerarchie o competizione.
L’idea centrale? Che l’educazione possa essere esperienza viva, multisensoriale e radicata nel territorio. E che la scuola, quando supportata da proposte innovative, possa diventare il primo motore di cambiamento sociale e culturale.
Anche i genitori hanno vissuto un momento di riflessione profonda. “Senza telefoni, senza fotografie, solo con i nostri occhi e le nostre emozioni – raccontano – abbiamo riscoperto la bellezza dello stare nel qui e ora, guardando davvero i nostri figli e accogliendo un modo nuovo di vivere la scuola e il tempo insieme”.
Un ringraziamento sentito va alle insegnanti della Scuola Primaria di Montecrestese che hanno creduto nel progetto e lo hanno accompagnato con dedizione, rendendo possibile questa avventura.
“Qualcosa in Comune” lascia una traccia profonda nel cuore di chi vi ha partecipato. Una testimonianza concreta di come, dal lavoro condiviso e dalla creatività, possa nascere un’educazione più umana, profonda e gioiosa.


